atrocity exhibition

 

Rifugi con spalancate le porte –
pagherebbe per entrare, chiunque,
per godersi lo spettacolo, strazio
e contorsione del suo corpo – dice,
da un abisso d’occhi, io ancora esisto!

Questa è la via, camminala.

Nelle arene – è un mercenario – uccide,
un minuto in più da vivere, vince;
ma la nausea s’affoga fra urla
e reclami insoddisfatti di strage –
prega un dio, sbrigati a farlo! – precipita, guardalo!

 Questa è la via, camminala.

questa è la via …
 questa è la via, camminala.

Ti sarà d’esotici luoghi osservare
ogni orrore consentito concesso
incontrare faccia a faccia architetti –
o lacchè? – legiferanti vedere
l’omicidio d’un’innumerevole massa –
 mai da te almeno immaginata! –  
e infine tutti gl’io, l’affanno profuso  
da ogni intelligenza, per affermarsi.

Questa è la via, camminala.

E la volubilità di mille altri
io scelgo, nella ricerca ostinata
del sentiero sepolto da secoli
morte foreste di giungle e città
crepitanti in fiamme - mi è impossibile
ricollocare o riferire, come 
liberare o riparare - tienimi
per mano, voglio mostrarti cos’era 
io - cosa diventerà …