andrea calisi

 

IMPARARE A TACERE      
                                                a C. P.

Buio e i lampi del sole
che s’impiglia fra i rami
un altro viaggio è compiuto
tra luoghi che hanno visto
che riconosco all’odore

l’intrusione d’uno sciocco a bloccare il vento
un fastidio che s’aggiunge ai tanti provati

il vino sorseggiato triste
insieme a chi tempo fa
ha deciso la strada
e solo tace la sua vita
da narrare a un’amica  

e non piove di notte che sulla polvere
ammuffita fra le rughe delle maschere  

uno sguardo a chi non vede.

 

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a piedi nudi
sconvolge il silenzio d’autunno
questa calma cadente
d’ignobile artificio
- il segno d’un bicchiere
sul legno come il ricordo del grido
riverso a terra
genuflesso sul nero lancinante.

Rovine incide un bacio
archetipo d’umori
taciuti appena
come il suo foulard trattenuto in pegno
o una passeggiata d’attesa
al parco inseguendo un disco
un soffio inconsistente ( dentro )
lanciato come un taglio
zitto il letto

 

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BETWEEN THE SHEETS

Il seno cadente fra le spalle costrette
filari che hanno conosciuto il fuoco
d’alberi ormai scarni un’oasi scura
laggiù in fondo una piccola casa
sotto il lento movimento dei fianchi
“ Ci abiteresti? ”

...e n’ ata vota!

Il seno mostrato con arroganza
come se bastasse alla vertigine
una carezza senza odore e il neon
in questo viaggio a ritroso nella galleria
del non-senso verso i boschi la carne
verso la terra.

 

'ndret'         bir         'nnanz'