IV.

Non si parte. - Riprendiamo il cammino da qui,
curvo sotto il mio vizio, vizio che ha affondato
al mio fianco le sue radici di pena, fin
dall'età della ragione - che sale al cielo,
mi percuote, m'abbatte, mi trascina. 
L'ultima innocenza e l'ultima incertezza.
È detto. Al mondo non dare i miei disgusti
    e i miei tradimenti.                                       
Andiamo! La marcia,
il fardello, il deserto, la noia, la rabbia.

 
A. Rimbaud

 

 

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XII
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