Rabbiosa una voce esce dal lieve spiraglio
d’una finestra, si slancia aggredendo l’aria,
umida di condensa: lo accusa d’essere
indifferente, d’addentare e risucchiarle,
ratto, tutto il suo sangue la sensibilità
il suo amore – lo chiama meschino – frantumi
di stoviglie –
un’altra voce grida, una voce
potente, cupa, spezzata dallo stridore
della rabbia e del pianto … - una voce mi grida
nelle orecchie – molte voci gridano dentro,
alcune squillanti
– vedrai, … ti daremo più
di quello che hai – ora – sapremo guidarti,
insieme, verso approdi che mai hai trovato,
ché mai ti sei chiesto della loro esistenza …
non dubbiare, vieni … copriti d’un mantello
prendi un bastone, se ti serve, e vieni con noi … –
vivo una tensione insopportabile, acre –
 

non più! sono stanco di non poter vivere
la tranquillità, la stabilità di alcuni
referenti fra le scanalature del mio
animo –
sono stanco di subire come
fosse una colpa la mia incapacità –
non riesco a essere diversamente;
sono infimo, meschino, di scarse qualità,
non porto, dentro, la sapienza necessaria
alla metamorfosi … svanisco … et voilà
non resta che questo,
                      ho camminato su'
l pelo
d’acque fetide freschissime gorgoglianti
come olio da vecchi motori ricoperti
di muschio, arrocciaticamminavo leggero,
su un liquido impetuoso cristallo, fluente
nel quieto ondeggiare
piatto d’un lago torbido
fulgente scrigno
d’immagini di tesori,
per giungere a sfiorarle, senz’avere alcuna
possibilità di cogliere qualche gemma

ho attraversato correndo fuochi lavici
fatui
incendi crepitii di resti di braci
memorabili fanoie vampe squassanti
la carne
d’ustioni irreparabili, al fine
cadendo in spazi perennemente saturi
d’ossigeno fiammante … non ho più la forza
per subire ancora tutto questo!
mirare
all’indifferenza – attorno all’animo voglio
arrocciarmi una scorza, non preoccupandomi
di ridurre ancora la mia emozionalità …
tono basso, ininterrotto, del pianto … ero io –
disposto a vivere tutto con identica
radicalità, indifferentemente nudo
e – subito! – irrimediabilmente coinvolto
da qualsiasi possibilità di passione –
mi aspettavo, aspettavo che tir strabordanti
di emozioni e mirabilia mi venissero
addosso –
speravo in qualcosa di meglio … io
mi aspettavo qualcosa di più, … guardami ora!
io, in questo momento che non è, non ha senso
alcuno, né possibilità di segnare
in un qualche modo
, con una cicatrice
almeno, questa vita inutile – guardami!
io, sperando in qualcosa di diverso! ora! … mhf! ... sperando!

 
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