… l’eau

Acqua che scorre, acqua che scende,
acqua che ammalia, e chiama a sé –
un invito al tuffo, carpiato.

S’insinua l’acqua, nel pregiato
gracidio d’allarmati corpi
ebbri di malcelate voglie
sciabordanti stupefacenti
movenze ritmate suadenti
come barcollanti obelischi
mistificati dal senso comune –

la piazza il cortile il bar stesso
puoi cercarli anche dove non vuoi -

e nell’ aria le mani solitario
il rito del masso celebrano –
ché dell’autocompiacimento
serbano il fuoco, ieratiche –

ma la danza più inebriante
incontrarla puoi nello specchio
in bilico fra l’ entusiasmo
- monotòno mistico -
e la sensualità d’ arcani segni
avvinghiati all’ aria stupita
da tanta devozione al corpo
del corpo cosciente e sudato –

saggezza d’un corpo che stilla
desiderio a ogni passo.
 

L'acrobata